La presentazione del QPCC

Il Questionario di Percezione delle proprie Competenze e Convinzioni (QPCC) è consigliato a giovani e adulti in cerca di occupazione o impegnati in contesti professionali di tipo relazionale. È uno strumento autovalutativo che consente alla persona di riflettere sull'immagine di sé in relazione ad alcune competenze e convinzioni che caratterizzano il suo agire in contesto lavorativo o di stage

Chi compila il QPCC ha la possibilità di

  • prendere coscienza dell'importanza che hanno alcune dimensioni nel contesto della propria attività professionale e più in generale dell'agire umano
  • individuare le dimensioni da valorizzare e da incrementare.

Le componenti prese in considerazione da M. Pellerey nel costruire lo strumento sono 4 dimensioni tra loro interconnesse (affettiva-emozionale, volitiva, cognitiva, motivazionale) a loro volta articolate in 10 fattori o caratteristiche specifiche in chi utilizza lo strumento e che formano la base di altrettante scale che evidenziano i livelli raggiunti in ciascun fattore. Gli item sono 63.

 
Le scale del QPCC
Dimensione affettivo-emozionale (A)          Dimensione volitiva (V) Dimensione cognitiva (C) Dimensione motivazionale (M)

Il punteggio riportato per ciascuno dei fattori è riferito ad una scala stanine, pertanto con valori compresi tra 1 e 9.

Attualmente il QPCC è disponibile in due lingue: italiano, ucraino.

 

La somministrazione

È consigliabile che la somministrazione avvenga in un momento tranquillo, in una sessione di formazione o in un momento successivo anche individuale. Se utente registrato, il formatore (o l'orientatore, o il docente) può fornire all'interessato il link e le chiavi di accesso e suggerire i tempi e le modalità per l'autosomministrazione. È anche possibile, come descritto nell'area di prova della piattaforma, accedere autonomamente alla piattaforma e compilare il questionario anche senza registrazione.

Prima della somministrazione è opportuno riflettere sui motivi della scelta del questionario e i fini che si possono raggiungere con esso. Ad esempio, come suggerisce l'autore, si potrebbe introdurre il momento nel modo seguente:

«Si tratta di compilare un questionario realizzato per aiutarci a riflettere su come percepiamo alcuni punti di vista, cioé su come valutiamo soggettivamente il livello raggiunto in alcune compettenze proprie della nostra attività professionale o il grado di adesione ad alcune convinzioni che hanno influenza sul nostro operato. Non esistono risposte giuste o sbagliate e, dal momento che lo strumento serve per aiutare a conoscerci meglio, è bene rispondere con la maggiore sincerità possibile a tutte le situazioni descritte, evitando in primo luogo le omissioni. Se per qualche situazione pensate di non avere sufficiente esperienza, basta che indichiate il punteggio che con più probabilità descriverebbe voi stessi se vi trovaste in quella situazione» (Pellerey-Orio, 2001, 43).

Il tempo richiesto per la compilazione è di circa 20-30 minuti.

 

La validazione e l'affidabilità 

Il questionario è stato validato nel 2001 su un campione di 517 soggetti italiani (Pellerey-Orio 2001). Nel 2018 è stata fatta una verifica sulla affidabilità delle scale condotta su oltre 1200 questionari compilati, attraverso alfa di Cronbach, e confronto con l’alfa della prima validazione del questionario (Margottini, 2020). Per tutte le scale l’indice è risultato pari o superiore.

 

Il quadro teorico

L'agire umano, e nello specifico l'agire professionale, è caratterizzato da alcune dimensioni interconnesse. Michele Pellerey nel presentare il quadro di riferimento del QPCC richiama le «teorie che descrivono in processi decisionali  e attuativi connessi con l'azione mettono in risalto quattro componenti tra loro interconnesse: la dimensione affettiva-emozionale, la dimensione motivazionale, la dimensione cognitiva e la dimensione volitiva o volizionale».

In particolare, gli studi della scuola tedesca con H. Heckhausen e J. Kuhl e gli studi psicologici sulla human agency che hanno le loro radici in Aristotele e nello sviluppo della filosofia pratica. «La generazione dell'intenzione di agire, di impegnaare le proprie energie in una direzione, deriva dall'interazione tra il sistema del sé (conoscenze concettualiu e operative; motivi, valori e convinzioni; attribuzioni di valore nei riguardi di sé, degli altri e del contesto di attività professionale eccetera) e la percezione della situazione specifica d'azione o del compito professionale da affrontare e delle sue caratteristiche. Qui entra in gioco una componente della competenza, che possiamo denominare interpretativa, in quanto si tratta di dare senso a una situazione (o a un problema), cogliendone gli aspetti che implicano un intervento trasformativo, e di prospettare una situazione modificata secondo un obiettivo preciso (o una soluzione del problema trovato). Dal'tra parte una volta decisa un'azione, occorre saper mettere in atto strategie adeguate per portarla a termine in maniera efficace ed efficiente» (Pellerey-Orio, 2001, 15).

La conoscenza di tutti i processi cognitivi, affettivi-emozionali, motivazionali e volitivi e la disposizione a e la capacità di gestirli e di monitorarli in vita del raggiungimento di obiettivi precisi, stanno alla base dell'agire competente e della capacità di autodirezione (autodeterminazione e autoregolazione).

Per approfondire si rimanda al volume di M. Pellerey e F. Orio (2021).

  

Fonti
  • Pellerey Michele – Orio Francesco, Il questionario di percezione delle proprie competenze e convinzioni (QPCC), Roma, Edizioni Lavoro 2001; 
  • Margottini Massimo,  in Pellerey Michele (a cura di), Progetto di ricerca-intervento sul ruolo del portfolio digitale. Strumento di Formazione Professionale iniziale e continua dei docenti del secondo ciclo del sistema istruttivo e formativo, in particolare della IeFP, Roma, CNOS-FAP 2020, 292-294.324-332. Download
Ultime modifiche: venerdì, 23 dicembre 2022, 15:21